fermentato · non pastorizzato · cibo vivo
Il kimchi è l’alimento simbolo della Corea, è il loro orgoglio nazionale e chi lo prova (superato il primo impatto) ne diventa pressoché dipendente!
Il kimchi si potrebbe vedere un po’ come la nostra giardiniera, sebbene il paragone sia azzardato…
La ricetta coreana base solitamente prevede i cavoli cinesi fermentati con varie verdure, spezie, generose quantità di aglio e peperoncino gochugaru, oltre che di una salsa di pesce o di gamberetti.
La versione da me proposta è più delicata (anche “socialmente”…), esclusivamente vegetale e affine ai nostri gusti, scherzosamente io lo presento come un “kimchi sabaudo“.
Come per ogni ingrediente vale la regola di sperimentarlo su tutto: verdure, pesci, carni, formaggi, a crudo e in cottura, etc. ma vi invito principalmente ad abbinare il kimchi a carni e pesci grigliate, oltre che sperimentarne un pizzico, al posto del limone, sulle ostriche!
Ingredienti
Cavolo cinese
(Brassica rapa L. ssp. pekinensis)
Mele
Carote
(Daucus carota)
Zenzero
(Zingiber officinale)
Peperoncino
(Capsicum annuum)
Sale integrale
Conservare a 4-5 °C
Uno dei modi migliori di consumare questo alimento è a stomaco vuoto: a digiuno il nostro organismo riesce ad assorbire al massimo i nutrienti dei fermentati e si predispone ad assimilare meglio il cibo che consumiamo.
Tra gli usi più succulenti ci sono gli abbinamenti a piatti di carne (un hamburger gourmet istantaneo), al pesce (grigliato... o crudo) o con i legumi (provate ad accompagnare dell'hummus)!
Con la loro intensa sapidità le verdure fermentate sono ottime come condimento: una pizzicata al posto del sale in un'insalata o frullate alla maniera degli chef sono un dressing fenomenale e intrigante.
Una raccomandazione necessaria per non disperdere i grandi benefici dei batteri utili alla nostra flora intestinale e preservare il massimo delle vitamine è ovviamente la necessità di non scaldare queste "verdure attivate".
Se vuoi sorprendere il palato (tuo e dei tuoi ospiti) un po' di fermentato come ingrediente sarà il tocco magico che non passerà certo inosservato... i grandi chef non si preoccupano di usarle anche in cottura, qua la scelta è libera!
La regola da seguire è "poco, ogni giorno". Una o due forchettate al dì sono sufficienti a "popolare adeguatamente" il nostro intestino, tutto il resto è per puro piacere (aumentando comunque gradualmente l'assunzione)!